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Esterovestizione Societaria e Inversione dell’Onere della Prova: Guida alla Normativa Italiana

Nel contesto della definizione di residenza fiscale, l’esterovestizione societaria rappresenta una situazione in cui un ente societario presenta formalmente la residenza all’estero, ma determinati criteri di collegamento lo collegano al territorio italiano. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche chiave di questa fattispecie, focalizzandoci sull’inversione dell’onere della prova prevista dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).

Caratteristiche dell’Esterovestizione Societaria: L’esterovestizione societaria si verifica quando un ente societario soddisfa due condizioni principali:

  1. Residenza Formale all’Estero: L’ente ha un atto costitutivo e statuto societario esteri, indicando formalmente la sua residenza all’estero.
  2. Presupposti di Collegamento con l’Italia: L’ente presenta determinati presupposti di collegamento con il territorio italiano, come definiti dal TUIR, tali da spostare la residenza societaria effettiva dall’estero all’Italia.

Inversione dell’Onere della Prova: L’esterovestizione è onerosa per il contribuente in quanto l’onere della prova è invertito. Ciò significa che spetta al contribuente dimostrare la residenza fiscale effettiva all’estero, invertendo la normale dinamica della prova che solitamente grava sull’Amministrazione finanziaria.

Presunzione Legale di Residenza nel TUIR: L’articolo 73, comma 5-bis del TUIR introduce una presunzione legale relativa di residenza fiscale in Italia per le società holding estere che detengono partecipazioni di controllo in società di capitali residenti. Questa presunzione si attiva salvo prova contraria e si basa su due scenari alternativi:

  • Il controllo è esercitato, anche indirettamente, da soggetti residenti in Italia.
  • Il Consiglio di amministrazione è composto in prevalenza da consiglieri residenti in Italia.

Inversione dell’Onere della Prova e Difese Possibili: L’imprenditore ha la possibilità di superare questa presunzione dimostrando che la collocazione della sede dell’amministrazione è sostanziale e non puramente formale. È fondamentale evidenziare che la disciplina si applica solo alle società holding non residenti che detengono partecipazioni di controllo in società residenti.

Conclusioni: L’esterovestizione societaria rappresenta una complessa dinamica normativa in materia di residenza fiscale delle società. La presunzione legale prevista dal TUIR introduce sfide per il contribuente, ma la possibilità di presentare prove contrarie offre un margine di difesa. Comprendere la disciplina e le difese disponibili è cruciale per gli imprenditori che operano nel contesto internazionale, fornendo una guida chiara nella navigazione di questa complessa area normativa italiana.

Sede Effettiva di una Società: Definizione e Determinanti

La sede effettiva di una società costituisce un elemento cruciale per stabilire la sua residenza fiscale. In questo articolo, esamineremo la definizione di sede effettiva secondo l’articolo 4 del Modello OCSE e la sentenza n. 136/1998 della Corte di Cassazione. Approfondiremo inoltre i criteri utilizzati per individuare la sede effettiva delle aziende estere, considerando le disposizioni dell’articolo 73 del DPR n. 917/86.

Definizione di Sede Effettiva: Secondo l’articolo 4 del Modello OCSE e la sentenza n. 136/1998 della Corte di Cassazione, la sede effettiva di una società è il luogo in cui essa svolge prevalentemente la sua attività direttiva ed amministrativa per l’esercizio dell’impresa. Questo luogo rappresenta il centro effettivo dei suoi interessi, dove la società vive ed opera, gestisce gli affari e organizza e coordina i vari fattori dell’impresa per raggiungere i fini sociali.

Determinanti dell’Oggetto Principale: Il comma 4 dell’articolo 73 del DPR n. 917/86 stabilisce che l’oggetto esclusivo o principale dell’ente residente è determinato in base alla legge, all’atto costitutivo o allo statuto. Questi documenti, se esistenti in forma di atto pubblico o di scrittura privata autenticata o registrata, definiscono l’attività essenziale per realizzare direttamente gli scopi primari indicati dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto.

Residenza in Relazione all’Attività Esercitata: Il comma 5 dell’articolo 73 del TUIR è di fondamentale importanza, poiché stabilisce che in assenza di atto costitutivo o statuto nelle predette forme, l’oggetto principale dell’ente residente è determinato in base all’attività effettivamente esercitata nel territorio dello Stato. Questa disposizione si applica in ogni caso agli enti non residenti.

Analisi dei Criteri di Collegamento: Per stabilire se una società estera è fiscalmente residente in Italia, è essenziale analizzare i criteri di collegamento con il territorio italiano. Questi criteri devono essere considerati dal punto di vista sostanziale, includendo la sede dell’amministrazione e lo svolgimento dell’oggetto principale dell’attività. È importante notare che il criterio della sede legale, pur avendo natura formale, da solo non è indicativo dell’effettivo collegamento economico e sociale con lo Stato di residenza effettiva. L’onere della prova grava sull’Amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la fittizieta della residenza estera quando la società ha un radicamento con il territorio italiano tale da considerarla fiscalmente residente a tutti gli effetti.

Conclusioni: In conclusione, la sede effettiva di una società è un concetto fondamentale nell’ambito della determinazione della residenza fiscale. Questo articolo ha esplorato la sua definizione e i criteri utilizzati per identificarla, fornendo una guida chiara per comprendere il legame sostanziale di una società con il territorio italiano.

Residenza Fiscale delle Società: Elementi Chiave e Analisi

La comprensione della residenza fiscale è fondamentale per esplorare la complessa tematica dell’esterovestizione societaria. Questi due aspetti sono intricatamente collegati, con l’articolo 73, comma 3, del DPR n. 917/86 che fornisce le basi per determinare la residenza fiscale di una società. In questo articolo, esamineremo gli elementi chiave e l’analisi necessaria per valutare la residenza fiscale delle società in Italia.

Normativa di Riferimento: L’articolo 73, comma 3, del TUIR stabilisce che “ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti le società e gli enti che per la maggior parte del periodo di imposta hanno la sede legale o la sede dell’amministrazione o l’oggetto principale nel territorio dello Stato.”

Elementi Determinanti: Per determinare la residenza fiscale di una società in Italia, è essenziale valutare congiuntamente due aspetti:

  1. Localizzazione nel Territorio Italiano:
    • Sede legale;
    • Sede amministrativa;
    • Oggetto principale.
  2. Durata della Presenza:
    • La presenza di tali elementi per la maggior parte del periodo di imposta.

Essendo questi elementi alternativi tra loro, la società si considera fiscalmente residente in Italia al verificarsi di almeno uno di essi. Ad esempio, se l’atto costitutivo o lo statuto stabilisce la sede legale in Italia, la società sarà considerata residente nel territorio dello Stato.

Soggetti Non Residenti: Nei casi di soggetti non residenti, potrebbe non esserci una specifica indicazione sulla localizzazione della sede legale. In alternativa, potrebbe essere stabilita solo la sede legale all’estero. In tali situazioni, è fondamentale verificare l’autenticità della sede legale estera, inclusa la possibile presenza in Italia della sede amministrativa. Questa verifica richiede un’analisi dettagliata della situazione di fatto, individuando il luogo effettivo dove gli amministratori della società svolgono in modo stabile le attività amministrative.

Conclusione: La residenza fiscale delle società è un concetto cruciale nell’ambito fiscale. Questo articolo ha fornito una panoramica degli elementi chiave e dei criteri da considerare per determinare la residenza fiscale in Italia. La corretta valutazione di questi aspetti è essenziale per affrontare le sfide fiscali internazionali e garantire la conformità alle leggi vigenti.

La Residenza Fiscale delle Società e l’Esterovestizione: Guida e Analisi

La definizione della residenza fiscale delle società è essenziale per comprendere la complessa situazione dell’esterovestizione societaria. Questi due aspetti sono strettamente correlati, con la normativa del DPR n. 917/86 fornendo le basi per valutare la residenza fiscale di un’entità. In questo articolo, esploreremo la normativa, le presunzioni e gli accertamenti fiscali relativi alle società fittiziamente costituite all’estero.

La Residenza Fiscale delle Società: Secondo l’articolo 73, comma 3, del TUIR, le società e gli enti si considerano residenti per le imposte sui redditi se la maggior parte del periodo di imposta ha la sede legale, la sede amministrativa o l’oggetto principale nel territorio dello Stato. La valutazione di questi elementi deve considerare sia la localizzazione che la durata della presenza durante l’intero periodo di imposta.

Elementi Determinanti:

  1. Localizzazione nel Territorio Italiano:
    • Sede legale;
    • Sede amministrativa;
    • Oggetto principale.
  2. Durata della Presenza:
    • La sussistenza per la maggior parte del periodo di imposta.

La Sede Effettiva di una Società: Per comprendere la sede effettiva di una società, occorre fare riferimento all’articolo 4 del Modello OCSE e alla sentenza n. 136/1998 della Corte di Cassazione. La sede effettiva è il luogo in cui la società svolge prevalentemente la sua attività direttiva ed amministrativa, il centro effettivo dei suoi interessi e delle operazioni aziendali.

Individuazione della Sede Effettiva di Aziende Esterne: Il comma 5 dell’articolo 73 del DPR n. 917/86 stabilisce che, in mancanza di atto costitutivo o statuto, l’oggetto principale dell’ente residente è determinato in base all’attività effettivamente esercitata nel territorio dello Stato. Questa disposizione si applica a tutti gli enti non residenti.

Collegamento con il Territorio Italiano: Per stabilire se una società estera è fiscalmente residente in Italia, è fondamentale analizzare i criteri sostanziali di collegamento con il territorio italiano. La sede legale, pur essendo un criterio formale, non è sintomatica dell’effettivo collegamento economico e sociale con lo Stato di residenza effettiva. L’onere della prova grava sull’Amministrazione finanziaria, che deve dimostrare la fittizieta della residenza estera quando la società ha radici economiche e sociali tali da considerarla fiscalmente residente in Italia.

 

 

Esterovestizione Societaria: Norme, Presunzioni e Accertamenti Fiscali

Il termine “esterovestizione” si riferisce alla pratica di costituire società o stabili organizzazioni all’estero utilizzando tecniche di pianificazione fiscale internazionale. Questo fenomeno, noto anche come “foreign dressed companies,” coinvolge generalmente la creazione di entità in paesi con tassazioni più favorevoli o che sono classificati come “black list” e non consentono lo scambio di informazioni. L’obiettivo principale di questa pratica è evitare le imposte nel paese di residenza.

 

Vantaggi della Costituzione all’Estero:

La costituzione o il trasferimento di un’azienda all’estero è una strategia adottata da molti imprenditori per ottenere diversi vantaggi, con il principale che consiste nell’evitare la tassazione su base mondiale applicabile in Italia. Scegliendo un paese con una fiscalità privilegiata, le società possono beneficiare di notevoli vantaggi fiscali.

Esterovestizione Societaria:

Analisi e Contestazioni Fiscali: Il crescente fenomeno di imprese italiane che si spostano nei paesi dell’Europa dell’Est ha portato all’aumento delle pratiche di esterovestizione societaria. Tuttavia, è fondamentale che questo trasferimento avvenga in modo corretto per evitare la residenza societaria fittizia all’estero. Questo articolo analizzerà il concetto di esterovestizione societaria, identificando quando si manifesta questa violazione e le possibili contestazioni rilevabili dall’Agenzia delle Entrate.

Accertamenti Fiscali e Difese Possibili: Il fenomeno della residenza societaria fittizia all’estero è oggetto di crescenti accertamenti fiscali. Tuttavia, molte informazioni sull’argomento sono frammentarie e non sempre accurate. In questo contesto, è cruciale comprendere le possibili contestazioni che potrebbero sorgere e conoscere gli strumenti difensivi a disposizione delle società coinvolte in tali accertamenti.

Conclusione: L’esterovestizione societaria è diventata un fenomeno di evasione fiscale internazionale, richiedendo una conoscenza approfondita delle normative fiscali e delle possibili contestazioni. Presso RM e Partners, ci impegniamo a guidare le aziende attraverso questo complesso terreno, offrendo consulenza esperta per garantire che il trasferimento o la costituzione all’estero avvenga in modo conforme alle leggi vigenti. Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata e trasparente sulle strategie fiscali internazionali.